In questo articolo vi propongo 5 ricette davvero efficaci per realizzare dei fanghi anticellulite fai da te con ingredienti che tutti hanno in casa. Assolutamente da provare!
Uno dei problemi più fastidiosi per le donne è la cellulite. Si stima che essa colpisca circa l’85% della popolazione femminile italiana.
Nella lotta contro la cellulite vi sarà forse capitato di imbattervi in creme e fanghi anticellulite, numerosi in commercio, che hanno avuto solo l’effetto di alleggerire il vostro portafogli.
Oggi vi propongo alcune ricette di fanghi fai da te che potrete realizzare con un costo bassissimo; ne apprezzerete i risultati!
L’applicazione regolare di questi fanghi, abbinata ad una regolare attività fisica, potrà apportare benefici evidenti contro questo inestetismo così diffuso.
RICETTA N°1 : RICETTA BASE
Questa prima ricetta è la più semplice e necessita di due soli ingredienti che tutte voi avrete in casa.
Ingredienti:
- 6 cucchiai di cacao amaro
- Acqua tiepida
Procedimento:
Mischiare il cacao amaro con dell’acqua tiepida sino ad ottenere un fango della giusta consistenza.
Il cacao ha effetto anticellulite grazie alla presenza di teobromina, un alcaloide che penetra nella pelle. Questa sostanza è nota per stimolare il rilascio di grasso immagazzinato.
RICETTA N°2 : FANGO CACAO- CAFFE’
La seconda ricetta prevede l’impiego di qualche ingrediente in più, sempre reperibile nelle nostre dispense, che lo rende ancora più efficace.
La presenza di caffeina intensifica l’azione anticellulite del cacao e il sale grosso ha effetto tonificante e drenante.
Ingredienti:
- 5 cucchiai di cacao amaro
- 2 fondi di caffè
- 1 cucchiaio di sale grosso
- 1 tazzina di caffè ristretto
- acqua tiepida qb
Procedimento:
- Mischiare tutti gli ingredienti in una ciotolina (tranne il sale) fino ad arrivare alla consistenza giusta che permetta al fango di non colare una volta applicato.
- Infine aggiungere il cucchiaio di sale grosso e dare un’ultima mescolata.
RICETTA N°3 : FANGO CACAO- TE’ VERDE
Questa ricetta prevede l’utilizzo del tè verde che è ottimo per combattere la cellulite per il suo contenuto di teobromina e caffeina. Gli oli essenziali sono depurativi e drenanti.
Ingredienti:
- 6 cucchiaini di cacao amaro
- 1 fondo di caffè
- 1 cucchiaio di sale grosso
- Infuso di tè verde qb
- 2 gocce di olio essenziale di arancio amaro
- 2 gocce di olio essenziale di ginepro
Procedimento:
- Mischiare tutti gli ingredienti in una ciotola come per le ricette precedenti.
- Infine aggiungere gli oli essenziali e il sale grosso.
RICETTA N°4 : FANGO ARGILLA
Questo è un ottimo fango anticellulite per la presenza di argilla che è in grado di assorbire per osmosi liquidi e prodotti di scarto del metabolismo e, inoltre, attiva la rigenerazione dei tessuti.
Ingredienti:
- 6 cucchiaini di argilla verde ventilata
- 1 fondo di caffè
- 1 cucchiaio di olio di oliva
- 2 gocce di olio essenziale di limone
- 2 gocce di olio essenziale di rosmarino
- Infuso di tè verde qb
Preparazione:
- Preparare l’infuso di tè verde e miscelare insieme l’argilla, l’olio di oliva e il fondo di caffè.
- Una volta raggiunta la giusta consistenza, aggiungete gli oli essenziali.
RICETTA N°5 : AVOCADO E SALI DEL MAR MORTO
Quest’ultima ricetta prevede l’utilizzo dell’avocado e dei sali del mar morto che, grazie alle loro proprietà, sono ingredienti ottimi per combattere la cellulite.
Ingredienti:
- Polpa di un avocado
- 2 cucchiai di sali del mar morto
- 2 cucchiai di argilla
- 2 cucchiai di amido di riso
- 2 gocce di olio essenziale di limone
- Infuso di tè verde qb
Preparazione:
- Sbucciate l’avocado e ricavate la polpa; frullate in modo da ottenere una crema.
- Unite in un contenitore l’avocado frullato, l’argilla, l’amido e mischiate insieme gli ingredienti con il tè verde fino a ricavare un fango della giusta consistenza.
- Aggiungete alla fine i sali del mar morto e l’olio essenziale di limone.
Visto che non si butta mai via niente, una volta che avrete sciacquato via i fanghi, potrete utilizzare il nocciolo dell’avocado per effettuare un massaggio anticellulite con olio di oliva e olio essenziale di rosmarino.
MODALITA’ DI APPLICAZIONE E TEMPI DI POSA
Dovrete applicare i vostri fanghi sulla pelle asciutta. Applicare sulle zone da trattare e ricoprirle con la pellicola trasparente.
Tutti i fanghi vanno tenuti per un tempo minimo di 30 minuti.
Terminare sempre il trattamento con getti di acqua fredda.
fonte: http://www.naturalonly.it/2013/05/fanghi-anticellulite-5-ricette-fai-da-te/
UIDA: COME CREARE UN PROFUMO
La scelta del profumo che usiamo è importante, quasi più di quella che dobbiamo fare nei confronti delle creme e degli altri prodotti per la cura e l’igiene del corpo; i profumi infatti sono composti principalmente di sostanze con basso peso molecolare e quindi penetrano molto facilmente nella cute.
Da che cosa sono composti i profumi non naturali?
Prima di spiegare uno dei più antichi e semplici metodi per creare un profumo (arte che risale a migliaia di anni fa) occorre aprire una piccola parentesi sulla situazione attuale, in riferimento soprattutto ai principali profumi e cosmetici profumati presenti in commercio.
La maggior parte dei prodotti cosmetici presenti in commercio (profumi ma anche bagnoschiuma, saponi, creme e lozioni) contengono profumazioni sintetiche; le più diffuse sono quelle che fanno parte del gruppo degli ftalati (in particolar modo il dietilftalato o DEP) e i muschi policiclici: galaxolide (HHCB) e tonalide (AHTN). L’origine queste sostanze non è naturale, e nemmeno “di sintesi” come quelle tollerate dal nostro organismo (non è per esempio il caso dell’ allantoina che, pur essendo ormai prodotta in laboratorio per evitare l’uso massiccio delle piante, ha pur sempre una derivazione naturale: l’acido urico). Gli ftalati, per esempio, si ricavano dalla naftalina, che a sua volta si ricava dal catrame, dal carbone, dal petrolio. Vengono usati non solo nei profumi: il loro utilizzo principale è la produzione del w:PVC. Il loro uso massiccio è oggetto di controversie da più di dieci anni. Queste sostanze sono molto leggere e quindi facilmente penetranti nell’organismo, i produttori tuttavia affermano che l’organismo non li trattiene e non è ancora stato provato che tali sostanze provochino allergie o asma o irritazioni o cancro (principali accuse mosse contro il loro uso nei prodotti cosmetici da: The Toxicologist (2003) e GreenPeace (2005).)
Come creare un profumo naturale fai da te:
Veniamo finalmente al cuore della nostra guida: come creare un profumo 100% naturale. Si tratta di un procedimento molto semplice, a base di alcool puro che sfrutta il potere degli oli essenziali. Per produrre il vostro profumo personale perfetto dovreste avere imparato come calibrare le note olfattive, seguendo questa guida, ma se non lo avete fatto potete seguire i nostri consigli e riprodurre le nostre ricette, avrete sicuramente un profumo originale che nessun vostro amico o collega troverà in commercio. Utilizzeremo una tecnica antica, che risale forse al tempo degli antichi Egizi (che però usavano l’olio anziché l’alcool): l’alcool puro non fa male alla pelle, l’importante è non abbondare, non farne un uso improprio e mantenerla sempre idratata e nutrita con prodotti naturali specifici. Se si è allergici all’alcool lo si può sostituite con l’olio di jojoba o l’olio di mandorle dolci, o quello di nocciolo di albicocca. Per aumentare la persistenza del nostro profumo nel tempo utilizzeremo tutte e tre le note olfattive, quella di testa, di cuore e di fondo. Se useremo solo la nota di testa il profumo arriverà e se ne andrà subito, lasciando poca traccia di sè, se utilizzeremo solo quella di fondo le sensazioni arriveranno tardi e saranno poco emotive. La creazione di un profumo è un procedimento lungo, ma soprattutto accurato se si vuole ottenere una combinazione perfetta.
Ricetta base:
- 30 ml di Alcool Buongusto
- dalle 40 alle 80 gocce di olio essenziale.
Aggiungete all’alcool gli oli essenziali, partendo dalle note di fondo, poi quelle di cuore e infine quelle di testa, usate un numero di gocce dalle 40 alle 80, ma è consigliato rimanere sulle 60-70 gocce, in modo da poterne aggiungere altre per “aggiustare” la profumazione secondo le vostre necessità. Il recipiente deve essere piccolo in modo che rimanga poca aria al suo interno, per evitare il disperdersi veloce delle note di testa. Aggiunte tutte le gocce di olio essenziale agitate bene finché queste non si sono completamente sciolte. Fatelo maturare al buio per un mese senza più aprirlo. Dopo un mese agitate il contenuto, odorate e, anche se in un primo momento i profumi dei singoli oli erano distinguibili, ora gli aromi saranno fusi creando un’unica essenza.
Come “aggiustare” l’essenza del tuo profumo:
Può capitare che nel profumo creato ci sia una nota che predomini sulle altre, per porre rimedio possiamo scegliere due strade. La più istintiva è quella di aggiungere altre gocce degli altri oli essenziali che sentiamo meno di quella predominante; è una buona strategia ma richiederà circa un altro mese di maturazione per scoprire se la nuova combinazione è quella che desideriamo, inoltre (spesso) il profumo ci rimane in testa ed è difficile poi essere obbiettivi sull’analisi della nuova formula. La seconda alternativa invece prevede l’aggiunta di oli essenziali detti “armonizzatori”: l’olio essenziale di mandarino e quello dilavanda. Si usano, di solito, per armonizzare profumazioni troppo forti.
Come Fare un Profumo Naturale
I profumi hanno un costo molto elevato. Una bottiglia di un profumo di marca, come Ralph Lauren o Chanel, può costare anche €50-€100; un prezzo molto alto se pensi che la fragranza non è nemmeno unica! Ecco come creare la tua fragranza personalizzata spendendo molto meno e con pochi ingredienti.
Nota che dovrai fare delle prove usando diversi tipi di oli essenziali per creare la fragranza perfetta. Per cominciare, mescola ¼ di tazza di vodka pura con 5 gocce di olio essenziale o aromatico. Lascia riposare il composto per almeno 48 ore, fino a un mese, in base all’intensità di profumo che vuoi ottenere. Più a lungo lo lascerai riposare, più intensa sarà la fragranza. Dopo avere lasciato riposare il profumo, aggiungi 2 cucchiai di acqua distillata. Se il profumo è troppo intenso, aggiungi altra acqua fino a ottenere l’intensità desiderata. Per fare durare il profumo più a lungo, aggiungi un cucchiaino di glicerina. La glicerina è un liquido neutro, incolore e denso. Puoi acquistarla presso un qualunque negozio che vende detergenti. Quando è aggiunta all’alcool e all’acqua, la glicerina rimane liquida e aiuta gli altri ingredienti a sciogliersi meglio e più velocemente.
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3Quando sarai pronto per iniziare a mescolare oli essenziali o aromatici per creare una fragranza unica, ricorda che gli oli essenziali hanno tre diverse note. Le prime sono le note di fondo, che persistono sulla pelle più a lungo delle altre. Queste note includono olio di vaniglia, cannella e sandalo. Le seconde note sono quelle di cuore, di media persistenza, ma meno consistenti rispetto alle note di fondo. Queste note includono olio di citronella, geranio, neroli e ylang-ylang. L’ultima nota è quella di testa, che completa la fragranza. Queste note sono molto più volatili rispetto alle altre, ma hanno un impatto molto importante sul profumo; tra queste: olio di rosa, lavanda, gelsomino, bergamotto e orchidea. Quando crei un profumo con più di una fragranza, aggiungi sempre la nota di fondo per prima, poi la nota di cuore, e infine quella di testa.
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4Consulta internet! Online puoi trovare moltissime ricette di profumi. Anche se combinare le varie fragranze può essere divertente, ottenere una fragranza che non ti piace è frustrante. Ora che conosci le basi della produzione dei profumi, prova a regalarli per compleanni o per Natale; chi non amerebbe ricevere un profumo unico e personalizzato?
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5Finito.
fonte: http://it.wikihow.com/Fare-un-Profumo-Naturale
Come fare la lacca per capelli in casa
Se siete appassionate di cosmetici naturali, meglio se low cost e fai da te, e avete già provato, di sicuro con ottimi risultati, a fare lo shampoo in casa con la farina di ceci, così come indicato da Laura, o siete riuscite a donare vitalità e splendore ai vostri capelli con le lozioni a base di aceto che io stessa vi ho consigliato qualche tempo fa, di sicuro vi interessa la ricetta che sto per darvi.
Come avrete già visto dal titolo, si tratta della lacca per capelli fatta in casa. Per realizzarla non vi occorre altro che una tazza di acqua, succo di limone e un pò di pazienza.
Vi interessa? Se è così leggete il seguito di questo post. Vedrete che è davvero facilissimo.
Lacca per capelli al limone
Ingredienti
1 tazza di acqua;
il succo di un limone;
una scorza di limone.
Procedimento
Mescolate all’acqua il succo di un limone grosso e maturo, quindi immergete dentro alla mistura così ottenuta una scorzetta di agrume. Riponete in frigo e lasciate riposare per almeno una settimana.
Intanto procuratevi un recipiente con spruzzatore (evitate di riutilizzare quello dello sgrassatore al sapone di marsiglia, meglio acquistarne uno nuovo di zecca, lo trovate in un qualsiasi negozio di casalinghi e, in genere, costa pochissimo) dentro al quale, trascorso il tempo indicato, verserete la vostra lacca per capelli fatta in casa.
Neanche a dirlo, si usa come una comunissima lacca per capelli, allo stesso modo infatti tiene perfettamente la piega ed emana un ottimo profumo (forse anche migliore). A differenza delle altre però non nuoce in alcun modo nè alla salute nè all’ambiente. Oltre ad essere economica quindi è davvero ecologica.
Come sempre, vi invitiamo a provare e a farci sapere come vi siete trovate ( o trovati, è chiaro che va benissimo anche per gli uomini!).
Shampoo fatto in casa con la farina di ceci
Vi ho spesso parlato di creme e balsami per capelli utilizzando ingredienti naturali, ma esiste un metodo per fare in casa uno shampoo che non inquini, sia economico e naturale? Certamente. La farina di ceci viene in nostro aiuto.
Dopo 1000 esperimenti senza risultato e dopo esservi rassegnate a comprare shampoo biologici carissimi, oggi finalmente trovate la risposta che cercavate nello shampoo con la farina di ceci! Sarete sicuramente all’inizio scettiche ma tentar non nuoce anche perchè la ricetta è economicissima!
Ingredienti:
– farina di ceci
– acqua tiepida
Preparazione: Formare in una ciotola una pastella morbida mescolando con una forchetta la farina e l’acqua calda. Distribuire la pastella sulla testa e massaggiare delicatamente con i polpastrelli. Attendere 2 minuti e sciacquare. Se i capelli sono lunghi e si annodano potete mescolare un pò del vostro balsamo e torneranno districabili. Si può personalizzare il composto con 3-4 gocce di un olio essenziale a scelta tra quelli che hanno anche proprietà benefiche per il cuoio capelluto:
– problemi di forfora: timo, rosmarino, tea tree
– coadiuvante anticaduta: timo, rosmarino
– prurito: menta piperita, eucalipto, lavanda
– cute sensibile: lavanda
– eccesso di sebo: limone, lemongrass
Usare uno shampoo fatto in casa inizialmente non entusiasma perchè i capelli appaiono crespi, ribelli e indomabili (questo succede perchè i nostri capelli sono troppo abituati a sostanze come tensioattivi e siliconi, contenuti nella maggior parte degli shampoo commerciali). Con un po’ di costanza i capelli ritroveranno morbidezza, luminosità e saranno molto più sani.
Ecco inoltre alcuni consigli per avere capelli forti e sani:
1. Evitare il fumo, la nicotina si deposita a livello cutaneo, danneggiando il capello e favorendone la caduta;
2. seguire un’alimentazione ricca e bilanciata in tutti i suoi componenti: proteine, glucidi, lipidi, sali minerali e vitamine;
3. I capelli sono formati da cheratina composta, tra gli altri, da due aminoacidi cistina e lisina contenuti anche in carne e pesce;
4. Può essere utile consumare integratori a base di cistina e lisina o contenenti le vitamine A, E, e gruppo B o sali minerali come il ferro, lo zinco, il rame, il selenio e lo zolfo. Le vitamine e i sali citati possono essere assunte anche con gli alimenti e crediamo fermamente sia preferibile.
Balsamo fatto in casa: capelli lucenti senza spendere troppo
Croce e delizia di molte donne, quando poi si tratta di andare dal parrucchiere ci pensiamo tantissime volte perchè prese dalla paura che la forbice tagli qualche centimetro in più. Ed ecco che nel frattempo i capelli crescono e diventano più secchi alle punte e risulta difficile pettinarli. Se proprio ancora non vogliamo saperne di tagliarli, possiamo aspettare ancora un pò usando delle buone maschere per capelli. In commercio ce ne sono tantisssime e dai prezzi più svariati, ma come non credete che Madre Natura ci abbia fornito degli elementi necessari per avere una chioma bella e fluente?
Lo sapevate che la maionese può essere usata come balsamo? Non quella del supermercato ovviamente, che di naturale ha ben poco, ma una maionese, semplice, economica, fatta in casa. Va applicata semplicemente sui capelli bagnati, che saranno poi pettinati e avvolti con un telo di plastica. Lasciare agire per 20-30 minuti e sciacquare abbondantemente. La maionese contiene oli vegetali che ammorbidiscono il capello. A loro volta, anche le uova, ingredienti essenziali nella maionese, lisciano e rafforzano il capello. Il limone li rende più lucenti.
Avete finito il balsamo?
Che ci crediate o no, un balsamo davvero efficace è l’ammorbidente usato per lavare i vestiti. Per usarlo sui capelli occorre però diluirlo, poiché è molto concentrato. Soluzione: 1 bicchiere di acqua con ¼ di ammorbidente. Servirà per lisciare i capelli e sciogliere i nodi e le increspature.
Maschere per capelli Fai da Te
Maschere capelli fai da te
Ecco a voi una ricca raccolta di maschere per capelli di tutti i tipi (lisci, ricci, crespi, stressati, colorati, ecc..) che vi aiuterà a curare i capelli con semplici ed efficaci impacchi da preparare direttamente a casa vostra.
Impacco per capelli sfibrati
Lasciare a macero per circa un’ora due cucchiai di fiocchi d’avena in un recipiente contenente latte caldo. Filtrare il tutto. Far raffreddare e applica sui capelli e lasciare agire per un quarto d’ora. Sciacquare abbondantemente con shampoo neutro ben diluito in acqua. I capelli saranno più forti già dalla prima applicazione.
Impacco per capelli fragili
Mescolare un vasetto di yogurt con un cucchiaio di miele, stendere uniformemente su tutta la lunghezza dei capelli, avvolgere con la pellicola e lasciare agire per circa un’ora. Sciacquare e lavare con uno shampoo fortificante. L’effetto finale sarà di capelli belli e forti.
Impacco per capelli da nutrire
Mescolare due cucchiai di mandorle in polvere con due di olio di mandorle dolci. Distribuire il composto sui capelli dalla base alle punte, avvolgendoli nella pellicola e coprire il tutto con un telo caldo. Attendere mezz’ora prima di lavare con uno shampoo nutriente.
Impacco per capelli secchi
L’olio extravergine di oliva assicura lucentezza e morbidezza ai capelli. Per cui è bene, una volta al mese o ogni due settimane, massaggiare qualche goccia sui capelli asciutti, su tutta la lunghezza del capello. Lasciar agire anche tutta la notte e lavare con cura. I vostri capelli saranno di una lucentezza unica.
Impacco per capelli trattati
Preparare una crema con tre cucchiai di miele e tre di acqua tiepida, distribuire uniformemente sui capelli e aspettare un’ora prima di lavare con uno shampoo delicato. Per mantenere l’aroma, scegli uno shampoo al miele. Dopo questo trattamento i capelli saranno belli come al naturale.
Impacco per capelli spenti
Se avete il problema di capelli aridi e spenti il limone è molto utile per ammorbidire e nutrire i capelli. Versare mezzo limone spremuto nell’acqua del risciacquo e procedere al lavaggio. Ripetere l’applicazione più volte. Il risultato è capelli lucidi e brillanti!
Impacco per avere capelli d’oro
Questo rimendio è antichissimo, sempre utile ed efficace per chi desidra avere capelli biondi come l’oro. Bagnare i capelli con la birra, massaggiare per tutta la lunghezza e lasciare in posa dieci minuti. Lavare con uno shampoo adatto ai capelli biondi e con riflessi chiari.
Impacco per capelli castani – ravvivare riflessi
Far bollire una manciata di foglie d’acero per un quarto d’ora, lasciare un’ora in infusione e filtrare. Aggiungere due cucchi di aceto di mele all’acqua di foglie d’acero e usare l’acqua solo nell’ultimo risciacquo. Questo trattamento risalterà il colore naturale castano.
Una folta chioma è un orgoglio per una donna e ancor di più se essa è morbida e lucente. Ma oggi lo smog, lo stress, il poco tempo a disposizione per andare dal parrucchiere, spesso non ci permettono di esibire la nostra capigliatura al meglio, le doppie punte avanzano, l’opacità aumenta e i capelli risultano secchi come l’odiosissima paglia… Non preoccupatevi care donne, oggi vi daremo consigli non solo su come coccolare le vostre chiome, ma anche come farlo con poco denaro, usando ingredienti che madre natura, gentile e dispendiosa, ha messo a nostra disposizione.
Maschera per capelli alla mela e banana
Ingredienti:
• 2 mele
• 1 banana
• 2 cucchiai di miele
Frullare la mela e la banana, aggiungere il miele e mescolare bene il composto. Dopo aver lavato i capelli col nostro abituale shampoo, distribuire su tutta la capigliatura e lasciare agire per circa 20 minuti, non di più perché senò il composto si indurisce troppo. Risciacquare abbondantemente e procedere alla piega. La mela rinforza i capelli fragili e idrata, la banana nutre e rende la chioma lucida e sana, il miele è emolliente e lucida i capelli.
Per detergere e nutrire i capelli è ottimo il tuorlo dell’uovo: si possono mescolare 2 con succo di limone e lasciare agire sui capelli x 30 minuti. Risciacquare e i vostri capelli saranno forti e lucenti! Sapevate inoltre che anche la birra aiuta? Per avere capelli sempre luminosi fate un primo lavaggio con un composto di un quarto di birra a tre quarti d’acqua. Risciacquare bene, proseguite con lo shampoo e poi con la nostra maschera fai da te!
Rimedi fai da te per i capelli
Capelli: 10 soluzioni fai-da-te
Sanihelp.it – Hai finito lo shampoo e i tuoi capelli urlano pietà? Non riesci a trovare il balsamo che fa per te? Oppure impacchi e maschere pesano troppo sul tuo portafoglio? Corri ai ripari: apri il frigorifero e usa gli alimenti di tutti i giorni per sostituire i prodotti industriali: sono sani, concentrati, e sicuramente meno costosi!
- Invece dello shampoo usa l’uovo.
Il tuorlo d’uovo deterge capelli e cuoio capelluto delicatamente, senza aggredirli. Mescola due tuorli, il succo di mezzo limone e alcune gocce di rhum o di acquavite. Massaggia capelli e cuoio capelluto e lascia agire per 30 minuti, con la testa avvolta in una asciugamano, quindi risciacqua. - Per sgrassare i capelli è perfetta la rucola.
Un ottimo shampoo che sgrassa la cute senza danneggiarla si ottiene mescolando un infuso molto concentrato di rucola con mezzo cucchiaino di zolfo e un cucchiaio di bicarbonato. - Per rendere i capelli lucenti prova con aceto o limone.
Aggiungi nell’acqua dell’ultimo risciacquo il succo di mezzo limone oppure un cucchiaio di aceto di frutta: i capelli brilleranno! - Per schiarire: camomilla, mentre per scurire: tè nero.
I principi attivi della camomilla conferiscono ai capelli biondi un riflesso dorato e ne schiariscono la tonalità, mentre sciacquando i capelli scuri con un tè nero forte si rende più deciso un bel tono di castano oppure, a seconda del tono naturale, si possono ottenere riflessi rossi. - Al posto della lacca: la birra!
Lava i capelli con un composto formato da 1/4 di birra e 3/4 di acqua e poi risciacqua. Niente paura, l’odore svanisce dopo poco tempo! - Per ridare vita a capelli sfruttati e opachi: l’olio.
L’olio d’oliva è l’ideale come impacco rigenerante per capelli sfibrati e opachi oppure come olio massaggiante per il cuoio capelluto in caso di forfora (in entrambi i casi si applica prima del lavaggio e si fa agire per mezz’ora). - Un prodotto multi-uso: la mela.
Resisti alla tentazione di mangiarla perché il succo di questo frutto è un vero toccasana per i capelli: rinforza la chioma, scongiura l’insorgenza delle doppie punte e lascia un gradevole profumo di pulito. Si può usare come shampoo, aggiungendolo a un misurino del tuo prodotto abituale, oppure come maschera, ammorbidito con due cucchiai di olio di mandorle dolci. - Lozione naturale per cute e capelli: il limone.
I flavonoidi agiscono sulla microcircolazione diminuendo la permeabilità dei capillari e aumentandone la resistenza: la circolazione e l’irrorazione del cuoio capelluto risultano così migliorate. Ecco perché il succo di limone è un valido aiuto come lozione dopo-shampoo, per lucidare e ravvivare i capelli. - Il rimedio anti-tempo? Tè e salvia.
Per capelli precocemente ingrigiti usa un decotto preparato con un cucchiaino di tè e uno di salvia essicata, fatti bollire per un paio d’ore con un litro d’acqua, filtrati e uniti a un cucchiaio di rhum. - Per un lavaggio completo: un po’ di bicarbonato.
Per facilitare la rimozione dei residui di lacca e gel, una volta alla settimana aggiungi un cucchiaino di bicarbonato all’abituale shampoo.
Rimedi naturali per la cura dei capelli
i rimedi per i capelli devono sempre essere individualizzati in quanto per ogni tipo di capello c’è un rimedio particolare ed unico per quella tipologia! In questo articolo tratteremo i vari rimedi naturali (shapoo casalinghi, lozioni e alimenti) per la cura dei capelli grassi, capelli secchi e tendenti alla caduta.
Rimedi naturali per i Capelli Grassi
I capelli grassi sono un problema molto comune e molto difficile da risolvere. Shampoo troppo aggressivi non fanno altro che eliminare con vigore il sebo presente sul cuoio capelluto; danneggiando e rovinando i capelli ma soprattutto richiedendo alle ghiandole sebacee di produrre ancora più sebo e quindi ingrassando ulteriormente i capelli.
Capelli lavati con shampoo troppo aggressivi saranno sporchi già il giorno seguente al lavaggio.
Ci sono dei metodi naturali per preparare lozioni e shampoo naturali utilizzando la provata efficacia di piante quali: betulla, ginepro e l’edera.
La betulla ha proprietà disinfettanti e allevia le infiammazione del cuoio capelluto;
il ginepro o l’edera regolano la produzione di sebo da parte delle ghiandole sebacee (seboregolatori).
Capelli Grassi e Menta
Un’altra pianta molto utilizzata da shampoo e lozioni in commercio è la menta!
La menta ristabilisce l’acidità naturale del cuoio capelluto e regola il sebo. Vediamo una ricetta per una lozione per i capelli grassi a base di menta e aceto.
- mezzo bicchiere di foglie di menta fresca
- 2 cucchiai di aceto di mele
- 2 bicchieri d’acqua
Schiacciamo le foglie di menta e li mettiamo in un pentolino. Versiamo 2 bicchieri d’acqua e scaldiamo sul fuoco finchè l’acqua non inizia a bollire. Lasciamo riposare il pentolino. Quando si sarà raffreddat: aggiungiamoci 2 cucchiai di aceto di mele. Da applicare sui capelli puliti (dopo il normale lavaggio). Tenere la lozione per 5-10 minuti e poi risciacquare con abbondante acqua.
Capelli Grassi e Limone
I capelli grassi appaiono opachi e appesantiti; riuscire a fargli tornare la normale lucentezza e brillantezza non è spesso facile; solitamente i capelli grassi appaiono in salute solo pochissimo tempo dopo il lavaggio.
Se vuoi mantenere dei capelli brillanti e luminosi per più tempo prova a fare uno sciacquo con limone (o aceto):
arrivati all’ultimo lavaggio con lo shampoo applicare succo di limone (o aceto) sui capelli ancora bagnati e lasciar agire per alcuni minuti. Infine Risciacquare i capelli con l’acqua! Non rimarrà nessun odore e i capelli saranno visibilmente lucenti e in salute.
Capelli con forfora
L’echinacea è sicuramente uno dei migliori rimedi naturali per il trattamento della forfora: l’echinacea stimola il cuoio capelluto favorendo la circolazione sanguigna.
Il luppolo, pianta utilizzata per dare il sapore amaro alla birra, è anche molto usata per curare la forfora e per ridare volume e lucentezza ai capelli.
Olio di mandorle e Aceto
Un antico rimedio della nonna per combattere la forfora consiste nel preparare una miscela di olio di mandorle e aceto da applicare per 5 minuti sul cuoio capelluto. Dopo l’applicazione: risciacquare con lo shampoo. Ripetere l’operazione per 2-3 giorni consecutivi.
Capelli Secchi
Nel primo articolo sui rimedi naturali per la cura dei capelli abbiamo trattato in particolare i capelli grassi. In questa seconda parte parleremo brevemente dei rimedi naturali per trattare i capelli secchi.
I capelli secchi appaiono deboli, fragili e senza volume. Il miglior rimedio per ridar vita ai capelli secchi è ricorrere all’applicazione di olio di mandorle! L’olio di mandorle assicura la giusta idratazione e il giusto apporto di nutrienti essenziali per i capelli. I capelli secchi appariranno brillanti e voluminosi.
Altri prodotti naturali molto efficaci per la cura dei capelli secchi sono: l’avena e il germe di grano.
Capelli Fragili Tendenti alla caduta
La salvia è un ottimo rimedio naturale per tonificare e ridare vigore al capelli. Stimola la ricrescita e favorisce la guarigione dei capelli spezzati o danneggiati. Ecco come preparare una lozione a base di salvia:
- mezzo bicchiere di foglie di salvia fresca
- 2 bicchieri d’acqua
La preparazione di questa lozione è particolarmente semplice ed efficace:
Fare in piccoli pezzi le foglie di Salvia (fresca) e metterli in un pentolino con 2 bicchieri d’acqua. Portare a bollimento l’acqua e poi lasciar raffreddare il preparato. Quando l’infuso si sarà raffreddato: filtrarlo con un colino ed applicare la lozione delicatamente ed uniformemente sui capelli e sul cuoio capelluto. Non è necessario risciacquare!
Ci sono periodi dell’anno in cui i capelli cadono con maggior frequenza. In questi periodi ci viene in soccorso una pianta medicinale in grado di stimolare la circolazione sanguigna e di apportare Vitamina B6 favorendo la crescita del capelli! Questa pianta è l’ Arnica Montana (da usare solo esternamente in quanto è una pianta velenosa).
Siamo arrivati all’ultimo articolo della serie “Rimedi Naturali per la cura dei Capelli“. In questo articolo si parlerà dei rimedi naturali per curare i capelli fragili, sfibrati e tendenti alla caduta.
La salvia è un ottimo rimedio naturale per tonificare e ridare vigore al capelli. Stimola la ricrescita e favorisce la guarigione dei capelli spezzati o danneggiati. Ecco come preparare una lozione a base di salvia:
- mezzo bicchiere di foglie di salvia fresca
- 2 bicchieri d’acqua
La preparazione di questa lozione è particolarmente semplice ed efficace:
Fare in piccoli pezzi le foglie di Salvia (fresca) e metterli in un pentolino con 2 bicchieri d’acqua. Portare a bollimento l’acqua e poi lasciar raffreddare il preparato. Quando l’infuso si sarà raffreddato: filtrarlo con un colino ed applicare la lozione delicatamente ed uniformemente sui capelli e sul cuoio capelluto. Non è necessario risciacquare!
Ci sono periodi dell’anno in cui i capelli cadono con maggior frequenza. In questi periodi ci viene in soccorso una pianta medicinale in grado di stimolare la circolazione sanguigna e di apportare Vitamina B6 favorendo la crescita del capelli! Questa pianta è l’ Arnica Montana (da usare solo esternamente in quanto è una pianta velenosa).
Capelli e Caffè
Un rimedio molto discusso (soprattutto su Internet) è l’applicazione del Caffè sui Capelli. Si crede che il contenuto di Caffeina presente nel caffè sia d’aiuto a stimolare la circolazione sanguigna sul cuoio capelluto e sia in grado di stimolare la crescita dei capelli. Esistono in commercio degli shampoo a base di caffeina (molto più concentrata di quella che è possibile trovare nel caffè) ma non ci è dato di sapere se questo rimedio sia veramente efficace.
Cipolla contro la caduta dei capelli
Strofinare il cuoio capelluto con una cipolla tagliata a fettine sottili potrebbe favorire la ricrescita dei capelli e rallentarne la caduta. La cipolla è molto efficace contro la perdita dei capelli a patto che sia senza pesticidi; altrimenti aggraverà il problema!
Questo rimedio della nonna contro la caduta dei capelli è veramente molto semplice. Occorrerà solamente una cipolla (senza pesticidi).
Come procedere? Tagliare una cipolla a fettine sottili in un recipiente (evitando di sprecare il succo) e applicare sul cuoio capelluto. Lasciare agire per 5 minuti e poi risciacquare con lo shampoo.
Il trattamento richiede pazienza e si rivelerà efficace nel lungo termine.
Perchè i capelli cadono?
La perdita di capelli si deve, ovviamente, a diverse cause e non ad una sola! Esistono fattori genetici, è certo, ma oggigiorno si è scoperto che avere parenti affetti da calvizie non è sicuramente una condanna certa!
Una dieta carente di nutriente essenziali, problemi alla tiroide, infezioni, stress, anemia, eccesso nell’uso di cosmetici (tinture) e della piastra sono fattori che senza dubbio portano ad un indebolimento del capello e successivamente alla caduta. Gli effetti colaterali di alcuni trattamenti possono provocare la caduta dei capelli; La chemioterapia e le radiazioni sono due esempi.
Tuttavia, l’Alopecia Androgenetica (o calvizie comune) è, come dice il nome, la più comune patologia che porta ad una progressiva perdita di capelli e colpisce la maggioranza degli uomini. Il 90% degli uomini con più di 21 anni presenta qualche recessione nella zona fronto-temporale.
L’Alopecia Androgenetica
Nell’Alopecia Androgenetica, i responsabili della caduta dei capelli sono l’enzima 5-alfa-reduttasi e l’ormone Testosterone. L’enzima trasforma il Testosterone in Diidrotestosterone (DHT) che riduce i follicoli piliferi irrigidendo il cuoio capelluto e impedendo il normale afflusso di sangue.
La perdita di capelli nelle donne
La caduta di capelli nelle donne è un chiaro indicatore di qualcosa che non và. Per una donna, perdere i capelli, è un evento raro, come per un uomo avere la cellulite. Ma vediamo quali sono le più comuni cause:
Caduta dei capelli nelle donne. Prima e dopo l’assunzioni di forti dosi di minoxidil. (Clicka per ingrandire)
- Carenza di Ferro: In caso di anemia o di mestruazioni abbondanti. La carenza di ferro indebolisce il capello, lo rende fino e lo predispone alla caduta.
- Disordini Ormonali: Alti livelli di Diidrotestosterone (DHT) possono favorire la caduta dei capelli anche nelle donne.
- Tinte Aggressive: L’uso di prodotti cosmetici (tinte, gel, lacche) di dubbia qualità o l’uso eccessivamente frequente indeboliscono e soffocano il capello. Per quanto riguarda le tinture per capelli, l’Hennè risulta essere un ottima alternativa naturale.
- Stress: Come per gli uomini, anche nelle donne, alti livelli di stress hanno una dimostrata partecipazione nella caduta dei capelli.
- Alimentazione: Dobbiamo tener presente che i capelli sono come piante e se non gli diamo il giusto apporto di nutrienti non si svilupperanno adeguatamente e si indeboliranno. La migliore dieta possibile è quella tanto varia in frutta e verdura quanto povera in grassi.
Trattamenti per combattere la caduta dei capelli
La tecnologia e la medicina negli ultimi hanno fatto passi in avanti importanti per trovare le migliori tecniche per risolvere il problema della caduta dei capelli; infatti in commercio abbiamo una vasta gamma di prodotti che agendo in modo più o meno simile bloccano o riducono la perdita di capelli.
Autotrapianto
Si tratta di un’operazione che consiste nel trapiantare i propri capelli da una zona folta e dove sono presenti capelli sani (le zone laterali e posteriore della testa) in un’altra dove invece i capelli sono carenti o assenti. L’operazione si svolge in un centro tricologico specializzato in anestesia locale e i capelli trapiantati in teoria non dovrebbero cadere più. Ogni sessione dura alcune ore (massimo 4) e possono venir trapiantati fino a 4.000 capelli. Trattamento Farmacologico
I prodotti per fermare la caduta dei capelli spaziano dagli shampoo alle lozioni, dagli integratori a medicinali veri e propri. I migliori farmaci in commercio di dimostrata efficacia sono la finasteride e il minoxidil.
Tuttavia, l’Alopecia Androgenetica (o calvizie comune) è, come dice il nome, la più comune patologia che porta ad una progressiva perdita di capelli e colpisce la maggioranza degli uomini. Il 90% degli uomini con più di 21 anni presenta qualche recessione nella zona fronto-temporale.
L’Alopecia Androgenetica
Nell’Alopecia Androgenetica, i responsabili della caduta dei capelli sono l’enzima 5-alfa-reduttasi e l’ormone Testosterone. L’enzima trasforma il Testosterone in Diidrotestosterone (DHT) che riduce i follicoli piliferi irrigidendo il cuoio capelluto e impedendo il normale afflusso di sangue.
La perdita di capelli nelle donne
La caduta di capelli nelle donne è un chiaro indicatore di qualcosa che non và. Per una donna, perdere i capelli, è un evento raro, come per un uomo avere la cellulite. Ma vediamo quali sono le più comuni cause
- Carenza di Ferro: In caso di anemia o di mestruazioni abbondanti. La carenza di ferro indebolisce il capello, lo rende fino e lo predispone alla caduta.
- Disordini Ormonali: Alti livelli di Diidrotestosterone (DHT) possono favorire la caduta dei capelli anche nelle donne.
- Tinte Aggressive: L’uso di prodotti cosmetici (tinte, gel, lacche) di dubbia qualità o l’uso eccessivamente frequente indeboliscono e soffocano il capello. Per quanto riguarda le tinture per capelli, l’Hennè risulta essere un ottima alternativa naturale.
- Stress: Come per gli uomini, anche nelle donne, alti livelli di stress hanno una dimostrata partecipazione nella caduta dei capelli.
- Alimentazione: Dobbiamo tener presente che i capelli sono come piante e se non gli diamo il giusto apporto di nutrienti non si svilupperanno adeguatamente e si indeboliranno. La migliore dieta possibile è quella tanto varia in frutta e verdura quanto povera in grassi.
Cellulite
La pannicolopatia edemato-fibrosclerotica del tessuto adiposo, meglio e più familiarmente nota come cellulite, rappresenta uno dei principali inestetismi che affliggono circa l’80% delle donne.
Oggi la cellulite fa la sua comparsa già prima dei 20 anni localizzandosi, prevalentemente, all’esterno delle cosce, nella zona laterale del bacino, all’interno delle cosce, sui glutei.
Le cause che determinano lo sviluppo della cellulite, nei suoi quattro gradi di evoluzione, sono fin troppo note ed ampiamente analizzate.
Le ricordiamo, in questa sede, poiché è proprio dallo studio delle cause e dall’applicazione combinata di piccole quantità di farmaci, biotecnologie avanzate ed inquadramento nutrizionale, con personalizzazione della dieta, che il Centro Medico GENESYS, ha sviluppato ed applicato con successo il Metodo L.E.VA.LY.S. (Lipodissolve and Electric Vascular Lymphatic Stimulation) per la corretta diagnosi e la terapia curativa della cellulite e della cute a buccia d’arancia.
Il pannicolo adiposo, tessuto posto anatomicamente sotto la cute, è una riserva attiva di energia, legata al metabolismo individuale, scientificamente definito bilancio calorico; quando il bilancio calorico diminuisce (maggiore attività fisica o minore introduzione di calorie con il cibo) la riserva si riduce (lipolisi); quando il bilancio calorico aumenta (minore attività fisica od eccessiva introduzione di calorie con il cibo) si verifica il deposito dei grassi (liposintesi).
Come tutti i tessuti anche il pannicolo adiposo ha una sua impalcatura di sostegno (il tessuto reticolare ed il collagene) ed una vascolarizzazione, denominata microcircolo; attraverso la vascolarizzazione il tessuto adiposo fornice l’energia all’organismo o la accumula, sottoforma di grasso.
Alterazioni ormonali e vascolari, spesso aggravate da vita sedentaria, da stress, da malattie epatiche, alimentazione non corretta o bilanciata, irregolarità della funzione intestinale e ritenzione idrica marcata, variamente combinate tra loro, sono le cause che interferiscono negativamente sul tessuto adiposo ed in particolare sul microcircolo.
In questi casi le cellule adipose si rompono; il loro contenuto, i trigliceridi, si spande nello spazio tra le cellule comprimendo il microcircolo ed impedendone il corretto funzionamento.
La persistenza nel tempo di queste alterazioni anatomico-metaboliche, produce lo sviluppo di ulteriori alterazioni del tessuto adiposo (lipodistrofia); modificazioni che producono sia un aumento di volume e consistenza del tessuto di sostegno che la riduzione del calibro (per compressione) e dell’elasticità dei vasi sanguigni del microcircolo.
Il pannicolo adiposo, tessuto posto anatomicamente sotto la cute, è una riserva attiva di energia, legata al metabolismo individuale, scientificamente definito bilancio calorico; quando il bilancio calorico diminuisce (maggiore attività fisica o minore introduzione di calorie con il cibo) la riserva si riduce (lipolisi); quando il bilancio calorico aumenta (minore attività fisica od eccessiva introduzione di calorie con il cibo) si verifica il deposito dei grassi (liposintesi).
Come tutti i tessuti anche il pannicolo adiposo ha una sua impalcatura di sostegno (il tessuto reticolare ed il collagene) ed una vascolarizzazione, denominata microcircolo; attraverso la vascolarizzazione il tessuto adiposo fornice l’energia all’organismo o la accumula, sottoforma di grasso.
Alterazioni ormonali e vascolari, spesso aggravate da vita sedentaria, da stress, da malattie epatiche, alimentazione non corretta o bilanciata, irregolarità della funzione intestinale e ritenzione idrica marcata, variamente combinate tra loro, sono le cause che interferiscono negativamente sul tessuto adiposo ed in particolare sul microcircolo.
In questi casi le cellule adipose si rompono; il loro contenuto, i trigliceridi, si spande nello spazio tra le cellule comprimendo il microcircolo ed impedendone il corretto funzionamento.
La persistenza nel tempo di queste alterazioni anatomico-metaboliche, produce lo sviluppo di ulteriori alterazioni del tessuto adiposo (lipodistrofia); modificazioni che producono sia un aumento di volume e consistenza del tessuto di sostegno che la riduzione del calibro (per compressione) e dell’elasticità dei vasi sanguigni del microcircolo.
L’attività fisica rivolta alla prevenzione e alla cura della cellulite è per molti aspetti simile a quella proposta per i soggetti obesi. Essa viene inserita in un contesto generale che prevede il miglioramento delle condizioni psicofiscihe del soggetto ed il rispetto di tre princìpi fondamentali:
1) ESERCIZIO FISICO REGOLARE
CAMMINARE, NON CORRERE: i ripetuti impatti col terreno causati dall’azione di corsa, oltre ad avere effetti negativi sulle articolazioni e sulla colonna vertebrale, causano delle microlacerazioni alle membrane delle cellule adipose che a lungo andare possono peggiorare la situazione. Inoltre, un’attività fisica svolta ad intensità troppo elevata porta alla formazione di acido lattico.
Questo metabolita è alleato della cellulite, poiché la formazione di tossine muscolari ha effetti negativi sulla circolazione e sull’ossigenazione dei tessuti. Per questo motivo due ore di spinning alla settimana svolte ad intensità elevata risultano non solo inutili ma addirittura controproducenti.
Mantenere la posizione seduta sul sellino per un’ora ostacola infatti la circolazione dei glutei, uno dei distretti corporei più colpiti da cellulite; inoltre, l’elevata intensità dell’esercizio porta all’accumulo di acido lattico con tutte le conseguenze negative appena viste.
Si raccomanda pertanto di svolgere attività di lunga durata come il ciclismo, la camminata veloce o lo step. I benefici di questo programma di allenamento sono molteplici: un’attività fisica regolare (almeno 30-40 minuti al giorno) porta ad un miglioramento generale delle capacità cardiocircolatorie e respiratorie favorendo la circolazione periferica.
In questo modo è possibile sconfiggere la cattiva circolazione che rappresenta il più grosso fattore di rischio per lo sviluppo della cellulite.
Per essere definita regolare l’attività fisica deve essere svolta per almeno tre giorni alla settimana.
Infine, può essere utile seguire un programma di tonificazione generale che preveda l’utilizzo di esercizi a carico naturale, di attrezzature isotoniche o pesi liberi a seconda dell’esperienza e delle preferenze del soggetto. Anche in questi casi è importante non esagerare, utilizzando carichi leggeri per un numero di ripetizioni che, sia pur elevato, non affatichi eccessivamente il muscolo.
Al termine della seduta lo stretching abbinato ad esercizi di controllo respiratorio eseguiti con le gambe in alto, favorisce il ritorno venoso e l’eliminazione delle tossine prodotte.
ULTERIORI CONSIGLI:
La cellulite colpisce soprattutto alcune regioni del corpo come cosce, glutei e fianchi, ma anche braccia e dorso. E’ quindi consigliabile affiancare ad un esercizio costante generalizzato (camminata, recline, step o simulatori di sci di fondo) esercizi specifici che stimolino le zone in cui vi è un’adiposità maggiormente localizzata .
Inoltre è importante svolgere al termine di ogni seduta di allenamento qualche esercizio per stimolare la mobilità del piede.
Un difetto nell’appoggio plantare può rappresentare uno dei più grossi fattori di rischio per lo sviluppo della cellulite. Il piede è infatti sede di delicati sistemi vascolari (triangolo della volta e soletta venosa di Lejaris) responsabili del ritorno venoso. Questi equilibri possono venire alterati da posture scorrette o dal frequente utilizzo di calzature non anatomiche (tacchi alti).
2) ALIMENTAZIONE SANA ED EQUILIBRATA
ALCUNI CONSIGLI: Per combattere la cellulite risulta fondamentale associare ad un programma di attività fisica regolare un regime alimentare altrettanto adeguato.
E’ pertanto importante seguire una dieta ricca di vegetali e fibre, consumare almeno 3 pasti al giorno, bere almeno un litro e mezzo di acqua, evitare i cibi ricchi di grassi, gli alcolici e anche l’eccessivo consumo di caffè (oltre 2-3 al giorno). Inoltre è importante cercare di eliminare il sale dalla dieta in quanto quello presente negli alimenti è sufficiente a coprire il fabbisogno giornaliero.
Il consumo di acqua è importantissimo perché permette l’eliminazione ottimale delle sostanze tossiche e di rifiuto, bevete molto e non dimenticate di portare una bottiglietta d’acqua sempre con voi, specialmente quando vi recate in palestra. E’ consigliato l’acquisto di acque povere di sodio per favorire la diuresi.
3) ABITUDINI DI VITA CORRETTE
IL RIPOSO PRIMA DI TUTTO: è molto importante dormire per almeno 8 ore al giorno e cercare di ridurre per quanto possibile lo stress. Fondamentale risulta l’approccio mentale con il quale si inizia il programma alimentare e sportivo, “serenità e motivazione” prima di tutto.
EVITARE LA CELLULITE:
- La cellulite si può evitare facendo attività fisica almeno 3 volte a settimana. Sono da preferire le attività di lunga durata a bassa intensità. La produzione di acido lattico prodotto a causa di attività troppo intense è alleato della cellulite.
- Una sana alimentazione con almeno 4-5 pasti distribuiti durante la giornata. La dieta dev’essere povera di sale, il sodio è nemico della cellulite; preferire un acqua con livelli bassi di sodio e berne almeno 1,5 litri al giorno per ridurre la ritenzione dei liquidi.
- Evitare cibi ricchi di grassi saturi.
- Stare a lungo sedute, soprattutto con le gambe accavallate comprime i vasi e riduce la circolazione dei glutei, zona più colpita dalla cellulite.
- Sono da evitare i dimagrimenti rapidi, rendono cedevole il tessuto muscolare, rendendo più visibile la cellulite. E’ di fondamentale importanza mantenere il tessuto muscolare tonico.
- Vestire con indumenti comodi e non stretti, i vasi non devono essere compressi dagli indumenti, pena cattiva circolazione.
- Il fumo aumenta i radicali liberi peggiorando il microcircolo e favorendo l’invecchiamento cutaneo.
CELLULITE E CALZATURE
Vedi anche: Scarpe col tacco – Tacchi e salute
L’utilizzo di calzature basse si dimostra particolarmente importante per contrastare la stasi del microcircolo. Il cuore non riesce a pompare il sangue nei distretti corporei più bassi, questo compito è affidato alla SUOLA VENOSA DI LEJARS e al TRIANGOLO DELLA VOLTA, situati sotto il piede.
Queste strutture hanno un’azione estremamente importante: il piede esercita un’azione di compressione sulla SUOLA DI LEJARS, la cui spremitura facilita il ritorno linfatico – venoso. Lo stesso avviene sul TRIANGOLO DELLA VOLTA che contiene le più importanti vene profonde. La spremitura di queste vene, ad ogni passo o movimento funge da pompa (cuore) periferica, ricordando che i distretti inferiori non possono usufruire di una spinta diretta da parte del cuore.
I tacchi a spillo alterano la naturale funzione di cuore periferico di queste importanti strutture, poiché invertono la ripartizione del peso tra avampiede e calcagno:
- A piedi nudi il peso grava per il 43% sull’avampiede e per il 57% sul calcagno.
- Tacchi 2cm: il peso è equamente ripartito tra avampiede e calcagno.
- Tacchi 4cm: 57% avampiede 43% calcagno.
- Tacchi 6cm: 75% avampiede 25% calcagno.
- Tacchi oltre: 6cm il peso grava sul metatarso.
Come abbiamo visto i tacchi alterano la struttura del piede e inibiscono il “cuore periferico”, che, impossibilitato di “pompare” i liquidi verso l’alto produce inevitabilmente una stasi degli stessi.
Nel prossimo articolo mi occuperò dell’esercizio fisico per combattere la cellulite.DA DONNA A DONNA, PARLANDO DI CELLULITE!
Eccoci qua…Buongiorno patiti del Fitness…come state? Grazie, grazie io sto bene…
Di che cosa parleremo oggi…ci sono talmente tante cose di cui vi vorrei parlare…ma credo che mi soffermerò su un problemaccio che affligge moltissime donne…credo di averne viste molto poche che non ce l’hanno… ok…CELLULITE…
Tutte mi chiedete come faccio a mandarla via…e io che vi posso rispondere?! …magari non avete mai visto una cyclette e magari è la prima volta che mettete piede in una palestra… chi mi conosce sa cosa risponderei volentieri: “Te lo sei meritata”!
Insomma, bisogna fare attività fisica SEMPRE fin da bambini…e allora già qui saremmo a buon punto. Vi assicuro che la cellulite forse non esisterebbe… se alla mancanza di attività fisica aggiungiamo cenette al Mac Donalds, sigarette a volontà, coktail il sabato sera e per di più vi viene la nausea ad andare in palestra beh mi spiace ma non c’è nulla da fare, potete sottoporvi a qualsiasi intervento, ma poi ricomincerete tutto da capo…
Ma passiamo al dunque..anche perché quando si parla di Fitness mi perdo nel labirinto delle cose che potrei dirvi…
La cellulite è dovuta a modificazioni metaboliche con alterazioni del microcircolo e ritenzione idrica dei tessuti connettivali (è un po’ complicattucio detto così, lo sò).
Le cellule adipose vengono intrappolate in un reticolo fibroso fino a formare noduletti sclerotici che visibilmete creano cedimenti cutanei, buchetti e perdità di tonicità.
Per curarla vanno bene tutti i trattamenti del tipo:– linfodrenaggio;
– pressoterapia;
– idromassaggio;
– massaggi vari;
– tonificazione generale localizzatta;
– creme…e credo che la cosa più importante sia stimolare la circolazione. Ecco quindi cosa dovete fare: ginnastica, curare l’alimentazione e qualche trattamento.
Io mi occuperò della ginnastica e poi seguite i miei consigli… quelli dell articolo precedente… se non lo avete ancora letto appena finite questo fatelo subito! 🙂
La ginnastica servirà a migliorare l’ossigenazione dei tessuti per far defluire la linfa e mobilizzare l’energia del corpo.
Io preferirei il Circuit Training in cui vengono alternati esercizi per la parte superiore del corpo con esercizi per la parte inferiore.
Via libera quindi alla Cyclette o a una bella camminata per una trentina di minuti… se non siete in palestra e magari andate in vacanza fatelo in riva al mare… e poi, con il consiglio del vostro istruttore abbinate dei circuiti per la parte inferiore del corpo… e poi ancora in bici e camminate ancora per 10/15 minuti…
Un esempio di circuito potrebbe essere questo:una serie alla leg press da 20
+una serie di leg curl da 15
+
abductor e adductor machine da 15
+
aggiungere 10 minuti di camminata…
Il tutto da ripetere per 2 o 3 volte…Quindi ricapitolando…
riscaldatevi con 20/25/30 minuti di bici o camminata…
eseguite il circuito + altri 10 minuti o di camminata o bici (utilizzate l’attrezzo che non avete usato
per il riscaldamento ovvero: se per il riscaldamento avete usato la cyclette allora camminate,
altrimenti l’inverso)…
ripetete questo per 2 o 3 volte
alla fine defaticate con 5 minuti di cyclette orizzontale.Con il tempo vedrete che la vostra forma migliorerà…spalmatevi una cremina anticellulite tutte le sere…seguite un corretto regime alimentare e poi… beh… BUONA CAMMINATA A TUTTE
Fosfatidilcolina, cellulite e grasso localizzato
La fosfatidilcolina è un fosfolipide conosciuto e studiato da moltissimo tempo, in quanto abbondantemente rappresentato in natura ed introdotto quotidianamente attraverso i vari alimenti (ne sono particolarmente ricchi la lecitina di soia, il fegato ed il tuorlo d’uovo).
La fosfatidilcolina è costituita da un gruppo fosfato, da 2 acidi grassi e dalla colina, precursore dell’acetilcolina. Avendo una testa idrofila e due code liile gode di proprietà anfipatiche. Il ruolo nutrizionale della fosfatidilcolina è molto importante, tanto che viene abbondantemente impiegata nell’industria alimentare (come agente emulsionante) e dietetica (come supplemento utile per abbassare il colesterolo e favorire l’efficienza di fegato e cervello).
Nell’organismo umano, la fosfatidilcolina rappresenta uno dei principali componenti della membrana plasmatica, di cui regola fluidità, integrità e permeabilità.
Le straordinarie virtù della fosfatidilcolina, sfruttate in campo medico nel trattamento delle iperlipidemie e delle patologie epatiche, derivano dalla sua natura anfifilica, che gli permette di mantenere i grassi in soluzione nel sangue ed in altri fluidi organici (che di per sé sono soluzioni acquose, quindi immiscibili con i lipidi proprio come l’acqua e l’olio). Aldilà di questi impieghi tradizionali, le iniezioni di fosfatidilcolina stanno diventando una delle più popolari tecniche per sbarazzarsi delle adiposità localizzate.
Fosfatidilcolina e cellulite
L’impiego della fosfatidilcolina nel trattamento dell’adiposità localizzata è piuttosto recente, ma non per questo privo di efficacia. Il primo a proporla, nella metà degli anni ’90, è stato un medico brasiliano dopo una brillante intuizione: se è vero che la fosfatidilcolina è in grado di sciogliere il grasso con il quale viene a contatto, perché non utilizzarla per eliminare piccoli depositi adiposi e trattare la pannicolopatia edemato-fibrosclerotica* sfruttando tecniche mesoterapiche**?.
[(*) termine medico sinonimo di cellulite; (**) tecnica che consente di iniettare farmaci nel derma]
In effetti, se iniettata direttamente nel tessuto adiposo attraverso sottilissimi aghi, la fosfatidilcolina è in grado di solubilizzare i grassi, riducendo il volume delle cellule che li contengono (gli adipociti). La tecnica, svolta in regime ambulatoriale e scarsamente invasiva, è chiamata Lipodissolve, in onore alla ben documentata azione della fosftidilcolina. Questo effetto è particolarmente utile nel trattamento degli accumuli adiposi che, vuoi per fattori endocrini e metabolici, vuoi per uno stile di vita sedentario, risultano particolarmente resistenti ai tradizionali interventi dietetici e comportamentali. Lipoddisolve rappresenta pertanto una nuova ed efficace arma nella guerra ad adiposità localizzate e cellulite, anche quando tali inestetismi si localizzano in punti critici, come l’addome, l’interno coscia, la coulotte de cheval ed i fianchi; buoni risultati si possono altresì ottenere nel trattamento dei depositi adiposi della palpebra inferiore, del doppio mento e delle guancie.
Considerate le premesse, l’avvento della fosfatidilcolina nel settore estetico è stato accolto come una vera e propria rivoluzione, capace di mandare in prepensionamento la tradizionale liposcultura (tecnica chirurgica basata sull’aspirazione del grasso in eccesso mediante cannule collegate ad una pompa aspirativa). Al contrario di quest’ultimo intervento, che rappresenta una vera e propria operazione chirurgica da eseguirsi con massima cura per evitare complicazioni, la tecnica Lipoddissolve si è dimostrata priva di effetti collaterali di rilievo.
Il risultato ottenuto può essere migliorato con l’associazione di carnitina (un amminoacido necessario per veicolare gli acidi grassi all’interno dei mitocondri), di acido desossicolico (un sale biliare) e di altre sostanze capaci di migliorare la salute del microcircolo e limitare le reazioni avverse (antinfiammatori ed antidolorifici).
La simultanea iniezione di più princìpi attivi apre la strada ad ulteriori ed interessanti sviluppi; uno di questi è già divenuto realtà con il nome “Lipodissolve Evolution”. Ulteriori innovazioni potrebbero portare alla definitiva sostituzione degli aghi con apparecchiature capaci di indurre la penetrazione delle sostanze tramite l’apertura elettrochimica di specifici canali intracellulari.
Per ovviare ai vari problemi della via iniettiva, sono stati proposti anche cosmetici particolari come gel e patch monouso a base di fosfatidilcolina e di altri princìpi attivi drenanti, lipolitici e vasoprotettivi. Tra questi ricordiamo la caffeina, la centella, l’equiseto, l’escina, agenti antiossidanti, idratanti, emollienti ed alcune alghe marine.
L’efficacia della fosfatidilcolina è limitata al trattamento di volumi adiposi superficiali e non eccessivi, per i quali la tecnica chirurgica di liposuzione rimane la soluzione più efficace. L’iniezione, inoltre, non è scevra da inconvenienti; all’indomani della seduta, le zone trattate potrebbero ritrovarsi leggermente infiammate, doloranti o punteggiate da gonfiori. In rari casi si osserva la comparsa di piccoli noduli ed ematomi, che tendono comunque a regredire nel giro di qualche settimana.
In ogni caso, il trattamento delle adiposità localizzate e della cellulite non è standardizzabile e la scelta della tecnica più idonea viene presa sulla base delle caratteristiche individuali (sensibilità o allergia a determinate sostanze o trattamenti, stadio e caratteristiche del problema ecc.). La fosfatidilcolina, per esempio, è controindicata in pazienti minorenni, donne gravide o in allattamento, nei diabetici complicati, nei pazienti infettivi, nei pazienti immunodepressi o allergici alla soia ed in presenza di insufficienza epatica, insufficienza renale, obesità , disturbi della coagulazione e/o alterazioni mestruali.
Sovente, cellulite e rotolini rappresentano inestetismi di natura multifattoriale che, come tali, necessitano della combinazione di interventi mirati. Un esempio è dato dall’utilizzo di calze elastiche a compressione graduata che, abbinato all’assunzione orale o topica di princìpi attivi drenanti e lipolitici, risulta sinergico all’azione fosfatidilcolinica e contribuisce a velocizzarne i risultati.
Tutto questo per ricordare che quando si parla di fosfatidilcolina bisogna essere cauti ed evitare di cedere a facili entusiasmi o ad eccessive aspettative. La lotta contro i chili di troppo si combatte prima di tutto, e senza alcuna controindicazione, con una sana e regolare attività fisica, un’alimentazione adeguata ed un’ottimale gestione dello stress e delle situazioni più o meno piacevoli che la realtà quotidiana ci propone.
Cellulite, dieta e attività fisica
A cura di Sasha Sofo
La cellulite è un “infiammazione del tessuto sottocutaneo”, con infiltrazione di noduli – dolorosi al tatto – e di depositi di grasso; è un processo degenerativo dei tessuti connettivi ed adiposi che colpisce il 95-98% della popolazione femminile e molto raramente quella maschile.
Sarebbe più corretto definirla CELLULALGIA, PANNICULOPATIA O INDURIMENTO CELLULALGICO; in ogni caso, la cellulite va considerata non solo come problema estetico, ma come una vera e propria malattia.Negli ultimi 30 anni il concetto di bellezza femminile si è modificato radicalmente: dalla femminilità florida ed abbondante si è passati a fisici più atletici, longilinei, con spalle più larghe e maggior percentuale di muscoli. Si è quindi sviluppata la consapevolezza di problemi quali l’obesità , le smagliature e la cellulite.
E’ stata la popolazione femminile ad imporla all’attenzione dei medici; in particolare, le donne prendono in considerazione questo problema – che colpisce giovani e meno giovani, grasse e magre – soprattutto in prossimità della stagione estiva.Generalmente la cellulite si presenta in quattro modi diversi a seconda del livello di gravità:
– non si vede, se non comprimendo con le dita la zona interessata ed in condizioni di particolare illuminazione.
-si intravede, si apprezzano ombre leggere, segni di rilievi e grumi cellulitici disegnati sulla pelle.
-il grasso che preme contro le fibre cutanee forma piccole protuberanze, rendendo l’epidermide ruvida e creando la classica pelle a buccia d’arancia.
-presenta buchi e nodosità, si assiste ad un inspessimento del tessuto sottocutaneo e ad un aumento della consistenza di tutta la cute, accompagnato da diminuzione della sua elasticità.
La struttura al tatto non è uniforme, ma granulosa ed indurita. La zona e dolorante perché i filamenti nervosi sono compressi dall’inspessimento delle fibre connettive.Possiamo distinguere 3 tipi di cellulite:
- COMPATTA: localizzata generalmente sulla parte superiore ed esterna delle cosce e nei glutei; presente in genere in ragazze molto giovani.
- MOLLE: localizzata, generalmente, nell’interno delle cosce e nelle braccia; presente di norma in donne oltre i 30 anni.
- EDEMATOSA: legata a disturbi del circolo venoso; colpisce in genere gli arti inferiori.
Nel 60% dei casi i 3 tipi di cellulite sono associati. La sintomatologia è caratterizzata da calore al tatto, sensazione di peso e stanchezza nelle gambe, formicolii alle dita dei piedi, facilità ai lividi, dolori muscolari ed alterazioni locali nei capillari, con rottura degli stessi (in questo caso rivolgersi ad un angiologo). Nel caso si volesse la certezza matematica di trovarsi in presenza di cellulite si può ricorrere alla “termografia”.
Le zone in cui si localizza di preferenza sono le natiche, il ventre, i polpacci, l’esterno delle cosce, la nuca e le braccia. Anomalie frequenti sono il cosiddetto “stivale” – in cui la cellulite colpisce la caviglia, il polpaccio ed il ginocchio, dando origine a disturbi circolatori – il “salsicciotto” – con cellulite localizzata nella zona posteriore della coscia, vicino all’articolazione del ginocchio – e la “culotte de cheval” o “pantaloni da cavallerizza”, con eccessiva iperlordosi lombare ed addome prominente, rilassamento muscolare e cellulite nella zona dei glutei e delle cosce.Come abbiamo visto la cellulite è un’infiammazione tissutale, sostenuta da problemi circolatori e da uno stato di intossicazione generale. Di conseguenza la dieta dovrà mirare, congiuntamente agli altri trattamenti, alla disintossicazione dell’organismo.
Elenchiamo di seguito alcuni punti da ricordare nell’impostazione di uno schema dietetico in presenza di cellulite:
- bere molta acqua (è importante per disintossicare l’organismo)
- consumare molta frutta e verdura, sempre allo scopo di depurare, ma soprattutto per l’apporto di vitamine e minerali; dare la preferenza ai prodotti contenenti potassio (per favorire la diuresi), come le banane, i meloni, i kiwi e soprattutto l’ananas (per la sua efficacia antinfiammatoria), gli asparagi, l’aglio ed i porri.
- usare supplementi vitaminico-minerali poiché come abbiamo visto è alquanto difficile riuscire a coprire il fabbisogno ottimale.
- dare molta importanza alle vitamine “anticellulite” A-C-E; la vitamina A contrasta la perdita di elasticità del tessuto connettivo, la vitamina C contribuisce alla sua sintesi (rinforzando le pareti dei vasi sanguigni e linfatici, ed ostacolando edemi e stasi venosa degli arti inferiori), mentre la vitamina E agisce sul tessuto connettivo invecchiato favorendone le rigenerazione e la ristrutturazione. Sono comunque importanti anche le vitamine del gruppo B, perché contribuiscono – tra l’altro – al riequilibrio della flora batterica intestinale.
- utilizzare cibi con molte fibre; un giusto apporto di fibre favorirà la peristalsi e l’evacuazione intestinale.
- eliminare i cibi che creano intolleranze; se i sospetti ricadono su determinati alimenti, per la comparsa di sintomi come nausea, vomito, diarrea e crampi addominali, ogni dubbio andrà verificato tramite un test. Diversamente, l’ingestione di tali cibi procurerebbe uno stato di intossicazione e di ritenzione idrica. Ad esempio, il latte ed i latticini potrebbero essere indicati ma, in un gran numero di adulti, creano spesso problemi di questo tipo, a volte difficili da individuare.
- eliminare fumo e alcool
- eliminare o limitare l’uso di bevande nervine: the, caffè e cioccolato possono agire negativamente sul sistema nervoso; inoltre, l’eccesso di queste sostanze provoca tossicità ed irritazioni gastroenteriche, oltre ad inibire l’assimilazione di alcune vitamine. Dovendo utilizzare il caffè, preferire quello solubile per il suo elevato contenuto in potassio.
- E’ fondamentale eliminare cibi grassi, salati, salse piccanti, sughi e fritti. Curare invece l’apporto di acidi grassi essenziali (EFA).
- Eliminare i dolciumi e gli zuccheri raffinati, oppure limitare l’apporto di carboidrati ad elevato indice glicemico nei momenti di ipoglicemia (colazione e post-allenamento)
- Non utilizzare lassativi, l’abuso dei quali può provocare a lungo andare atonie intestinali e lesioni.
- Non utilizzare diuretici nel tentativo di eliminare la ritenzione idrica; molte donne ricorrono a questo sistema, che però risulta inutile e controproducente perché regala risultati solo temporanei e crea un circolo vizioso che a lungo andare può dare problemi di salute anche gravi.
ATTIVITA’ FISICA E CELLULITE
Il trattamento della cellulite non può essere univoco, ma deve avvalersi di terapie specifiche, attività fisica e diete appropriate. E’ da sottolineare che le cure “locali”, avulse da un piano d’intervento che coinvolga ginnastica e dieta, possono portare a miglioramenti in genere non superiori al 50% dello stato patogeno.
Il trattamento sarà condizionato dallo stato di gravità della cellulite; a seconda delle fasi si ricorrerà a metodiche dolci, tipo ginnastica e trattamenti localizzati, fino al trattamento chirurgico (tenendo presente che il risultato ottenuto non sarà comunque definitivo e la cellulite potrà riformarsi).
L’attività fisica riveste un ruolo di primaria importanza nel trattamento di questa patologia, sia come prevenzione, sia come cura, che come supporto alle tecniche specifiche (massaggi, agopuntura, talassoterapia, idromassaggi e saune, termomassaggi, linfodrenaggio, mesoterapia, bagni, applicazioni…). Sarebbe più corretto considerare tali tecniche come supporto all’attività fisica, ricordando infatti che qualsiasi intervento che la escluda è efficace solo al 50%. Il movimento, infatti, aumenta il tono dei muscoli e rimette in funzione gli adipociti che li ricoprono, innescando il processo che porta a bruciare quelli in eccesso, aumentando inoltre l’ossigenazione e la rigenerazione cellulare. Come trattare quindi la cellulite in palestra?
Abbiamo visto che una delle sue cause e conseguenze è il ridotto volume muscolare.
Il tessuto muscolare, a livello metabolico, è da 10 a 20 volte più attivo di quello adiposo, sia a riposo che in attività. Quindi, un muscolo tonico e ben sviluppato è di per sè garanzia di assenza di cellulite. In effetti, è pressoché impossibile, o molto raro, vedere un culturista o un atleta di fitness con la cellulite. Tenendo però presente che si tratta di un’infiammazione del tessuto sottocutaneo, dobbiamo adottare strategie di allenamento che non aggravino questo processo flogistico. Dobbiamo quindi evitare che l’intensità dell’esercizio provochi massiccia produzione di acido lattico e microlesioni muscolari. Nell’impostazione di un programma di bodybuilding tenete quindi sempre presente il concetto di gradualità, partendo da esercizi a corpo libero o con piccoli sovraccarichi. Prendetevi il tempo necessario per realizzare dei cambiamenti di rilievo, almeno un anno, poiché mai come in questo caso la fretta è controproducente. Riattivare un tessuto inerte è un processo che richiede tempo, quindi rendete partecipi i vostri clienti di questo. Date la giusta importanza all’attività aerobica, per riattivare la circolazione, ma soprattutto alle metodiche come il circuit trining, i circuiti aerobici, P.H.A ecc.