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ANGELI E ARCANGELI, SERAFINI E CHERUBINI

Gli Angeli, Arcangeli, Cherubini e Serafini

E questa gerarchia celeste segue l’ordine: arcangeli, angeli, cherubini, serafini, principati, autorità, poteri, troni, dominazioni e le virtù, come gli scritti dell’apostolo Paolo in Romani 8:37 e 1:16 Colossesi.
Arcangelo – il cui nome significa “Chi è come Dio”.
Il prefisso “arca”, suggerisce un angelo-in-capo, principale o potenti. E ‘come il primo ministro dell’amministrazione divina dell’universo, essendo l’angelo “amministratore” di Dio in tribunale. La Bibbia non fa riferimento a arcangeli, solo l’arcangelo “.
Nel Vecchio Testamento Michael è identificato con Israele. Pertanto, Dio parla di Michael come il principe del suo popolo eletto (Daniele 12:1). Egli protegge e difende il carattere speciale del popolo di Dio, qualunque essa sia che la gente di oggi. Inoltre, Daniel, è denominato “Michael, il nostro principe” (Daniele 10,21). Egli è il messaggero della legge e il Giudizio di Dio. In questo ruolo, appare nel Libro dell’Apocalisse (12:7-12), al comando delle armate lotta contro Satana, il grande drago, e tutti i suoi demoni. Le Scritture ci dicono in anticipo che Miguel finalmente uscire vittoriosi dalla battaglia. L’inferno tremerà e il cielo esultate, la celebrazione della vittoria! Gli studiosi della Bibbia hanno ipotizzato che Michael ha gettato Lucifero ei suoi angeli caduti del cielo, e ora Miguel conflitto con Satana e gli angeli del male per distruggere il potere e dare al popolo di Dio, la prospettiva di vittoria finale. L’Arcangelo Michele, venite a le urla, la sequela di Gesù nella Sua Seconda Venuta. Non solo dovrà annunciare il ritorno nuova unico ed emozionante Gesù, ma anche a pronunciare la parola di vita per tutti coloro che sono morti in Cristo e la speranza della risurrezione. “Per Dio stesso scenderà dal cielo con un messaggio, con la voce del .. arcangelo e coloro che dormono in Cristo risusciteranno i primi” (I Tessalonicesi 4:16).
La Serafina
A quanto pare, secondo la Bibbia che gli esseri celesti e degli stranieri si differenziano per classe ed autorità. Angeli e cherubini seguire in ordine sparso dopo gli arcangeli e angeli.
La parola “Seraph” deve provenire dalla radice ebraica che significa “amore” (anche se qualcuno pensa che la parola significa “ardente” o “nobile”.) Presenti solo i serafini in Isaia 6,1-6. È una visione terrificante in cui il profeta di cui al odoration serafino tre paia di ali sul trono del Signore. Riconosciamo che ci sono parecchi serafini di Isaia si riferisce a “tutti” e che “si gridò agli altri.” Il ruolo del Serafino è per lodare il nome e la gloria di Dio in cielo. Questa funzione è direttamente collegata a Dio e al suo trono celeste, perché la sua posizione è al di sopra del trono, a differenza dei cherubini che sono dalla loro parte. E ‘stato straordinariamente bello “, con due ali si coprì il volto, coperto con due piedi, e con due volava.” La magnificenza dei serafini ci ricorda la descrizione di Ezechiele delle quattro creature viventi. Egli non ha chiamato serafini, ma rende anche il loro servizio a Dio. Come i serafini, che ha agito come agenti e portavoce di Dio. In entrambi i casi, si manifesta la magnificenza è stata una testimonianza di Dio, se solo i Serafini, ovviamente, incombe sul trono celeste come dipendenti e gli assistenti, con la funzione principale di lode a Dio.

SERAFINI

Domanda: “Chi sono i serafini? Sono i serafini angeli?”

Risposta: I serafini (esseri infuocati) sono esseri angelici associati con la visione del profeta Isaia nel tempio, quando Dio lo chiamò al Suo ministero profetico (Isaia 6:1-7). Isaia 6:2-4 afferma: “Sopra di lui stavano dei serafini, ognun de’ quali aveva sei ali: con due si copriva la faccia, con due si copriva i piedi, e con due volava. E l’uno gridava all’altro e diceva: Santo, santo, santo è l’Eterno degli eserciti! Tutta la terra è piena della sua gloria! Le porte furono scosse fin dalle loro fondamenta dalla voce di loro che gridavano, e la casa fu ripiena di fumo.” I serafini sono gli angeli che adorano Dio del continuo.

Isaia capitolo 6 è l’unico posto nella Bibbia che menziona specificamente i serafini. Ciascun serafino ha sei ali. Essi usavano due ali per volare, due per coprire i loro piedi e due per coprire le loro facce (Isaia 6:2). Il serafino volò sul trono sul quale Dio era seduto, cantando le Sue lodi, attirando l’attenzione sulla gloria e la maestà di Dio. Questi esseri sembrano aver adempiuto al compito di purificazione di Isaia , all’inizio del suo ministero profetico. Uno di loro gli mise un carbone ardente sulle labbra:”

Mi toccò con esso la bocca, e disse: ‘Ecco, questo t’ha toccato le labbra, la tua iniquità è tolta e il tuo peccato è espiato” (Isaia 6.7). In maniera simile agli altri santi angeli, i serafini sono perfettamente obbedienti a Dio. Similmente al cherubino i serafini sono particolarmente focalizzati ad adorare Dio.’

SerafinI

Il loro nome significa Ardenti. Conservanol’energia divina e assorbono la divinità e lo splendore di Dio; pur non conoscendo quella che sarà la Volontà Creatrice, essi possiedono fra le loro mani l’energia primordiale e la rendono disponibile nel momento in cui dovrà manifestarsi.

STORIA DELL’ANGELO CUSTODE

Storia del concetto di angelo custode

La Chiesa cristiana primitiva ereditò il concetto di “angelo” dal mondo ebraico, in cui l’esistenza di un anello intermedio fra Dio e l’uomo era garante della trascendenza divina e la presenza di una “corte” di angeli attorno a Dio era una necessaria conseguenza della sua maestà regale. Nello stesso ambiente precristiano era anche comune assegnare agli angeli il controllo dei fenomeni naturali (ad esempio nel Libro di Enoch il gelo, la neve e altri fenomeni) e in particolare identificare gli angeli con le stelle fisse e gli arcangeli con i sette astri mobili (cinque pianeti più il sole e la luna).

Il culto degli angeli aveva spesso eccessi, contro i quali la Chiesa lottò sin dall’inizio (cfr. San Paolo in Colossesi 2, 18). L’opera di riflessione dei Padri della Chiesa trovò un primo tentativo di sistematizzazione dell’angelologia nel De coelesti hierarchiadello Pseudo-Dionigi l’Areopagita.

Fra i compiti degli angeli ben documentati nell’Antico Testamento vi era quello di guidare e proteggere l’uomo (ad esempio nel Libro di Tobia). Altro ruolo degli angeli descritto dall’Antico Testamento è quello di essere messaggeri di Dio per l’uomo. L’idea di uno spirito inviato dalla divinità a sorvegliare gli esseri umani o a comunicare loro la volontà divina, era già presente anche nella filosofia greca antica e nello stessoPlatone nel suo Fedone.

L’idea, però, che ogni singolo uomo fosse affidato a uno specifico angelo, benché esplicitamente accennata (ad esempio in Matteo 18, 10), era molto meno diffusa. Essa si impose solo gradualmente nel Cristianesimo primitivo e una delle prime esplicite affermazioni è quella sostenuta da San Basilio Magno:« Ogni fedele ha al proprio fianco un angelo come protettore e pastore per condurlo alla vita »

La dottrina cattolica e ortodossa

La credenza nell’affidamento di ogni uomo al suo angelo custode è in accordo con due principi generali:

  • Dio ama ogni uomo in modo individualizzato, in quanto persona irripetibile e inconfondibile;
  • La santità degli angeli e dei Santi comporta la loro partecipazione a questo amore divino. La santità è frontalmente opposta alla convinzione di Caino che un uomo non debba essere “il guardiano di suo fratello” (Genesi 4, 9).

La convinzione dell’affidamento non esclusivo di ogni uomo a un angelo è in accordo con questi principi anche se non deriva strettamente da essi. I suoi fondamenti, infatti, sono nell’interpretazione di alcuni passi scritturali, fra cui Matteo 18, 1-5.10Luca 16, 22Sal 33, 8Sal 90, 10-13 Giobbe 33, 23-24Zc 1, 12Tb 12, 12Esodo 23, 20-23. La dottrina dell’Angelo Custode estende a ogni comunità e a ogni singola persona la promessa biblica: “io mando un angelo davanti a te per custodirti…” (Es 23, 20), che si è realizzata per il popolo eletto.

La fede negli angeli custodi è ribadita nel Catechismo della Chiesa Cattolica all’art. 336.

Nel pensiero cattolico, quindi, ogni uomo è aiutato a vivere il pieno compimento del piano divino, nel proprio giusto cammino esistenziale, oltre che dalla grazia, dall’intelletto e dalla libera volontà nell’agire, anche dal proprio angelo custode.

Tra i Santi che hanno avuto una spiccata e notoria relazione con il proprio angelo custode ricordiamo san Pietrosan Tommaso d’Aquinosan Francesco di Salessan Francesco d’Assisisanta Gemma Galganisanta Francesca RomanaSan Pio da Pietrelcina.

Festa dei Santi Angeli Custodi

Fino al XV secolo nessun giorno particolare era dedicato agli Angeli Custodi, il cui ufficio cadeva il 29 settembre, in concomitanza con la festa di San Michele arcangelo. L’uso di una festa particolare nacque a Valencia nel 1411, quando si istituì una festa per l’angelo protettore della città. Anche in Francia ci fu un’iniziativa analoga. Durante il secolo successivo l’idea si diffuse dalla Spagna nel Portogallo e poi in Austria e nelle regioni italiane più influenzate dagli Asburgo.

Già nel Cinquecento nacquero le prime Compagnie dell’Angelo Custode, che si diffusero ampiamente agli inizi del Seicento sotto l’influenza della pubblicazione di diversi trattati teologici (cfr. bibliografia sottostante) e l’impulso di diversi ordini religiosi fra cui, ad esempio, i Padri Somaschi. La spinta decisiva venne da papa Paolo V, che in una bolla del 1614 assegnò specifiche indulgenze ai membri delle compagnie dell’Angelo Custode aggregate all’Arciconfraternita di Roma e che compissero particolari atti meritori.

In parallelo alla diffusione della pietà popolare ebbe luogo il riconoscimento liturgico della festa. Nel “Messale romano” di papa Pio V (1570) furono indicate quattro feste consacrate espressamente agli angeli, quelle dedicate agli Angeli Custodi (il 2 ottobre), all’arcangelo Gabriele, all’arcangelo Michele e all’arcangelo Raffaele. Soppressa da Pio V, la festa in onore degli Angeli Custodi fu ristabilita nel 1608 da Paolo V ed estesa alla Chiesa universale. Nel 1670 Clemente X la rese obbligatoria per tutta la Chiesa latina, sempre alla data del 2 ottobre.

Gli angeli custodi nella cabala

La scuola di cabala di Gerona elaborò dettagliate teorie sulle energie benefiche che gli angeli hanno la missione di trasmetterci. Secondo queste teorie vi sarebbero 72 angeli custodi i quali sovraintendono ognuno sia ad alcuni giorni nel corso dell’anno sia a 20 minuti nel corso del giorno (20 minuti x 72 =24 ore). Ogni uomo è affidato principalmente agli angeli che sopraintendevano al giorno e al minuto della sua nascita e le sue caratteristiche verrebbero influenzate da quelle dei suoi angeli (in modo analogo alla influenza degli astri alla nascita secondo l’astrologia). Queste teorie hanno ottenuto notevole diffusione alla fine del XX secolo per la loro sistematizzazione e pubblicazione da parte di François Bernard Termés, uno studioso della cabala nativo di Gerona, che si firma con il nome del cherubino Haziel.

Voglio ringraziarti Signore,
per il dono della vita;
ho letto da qualche parte
che gli uomini hanno un’ala soltanto:
possono volare solo rimanendo abbracciati.
A volte, nei momenti di confidenza,
oso pensare, Signore,
che tu abbia un’ala soltanto,
l’altra la tieni nascosta,
forse per farmi capire
che tu non vuoi volare senza di me;
per questo mi hai dato la vita:
Perché io fossi tuo compagno di volo,
insegnami, allora, a librarmi con Te.
Perché vivere non è trascinare la vita,
non è strapparla, non è rosicchiarla,
vivere è abbandonarsi come un gabbiano
all’ebbrezza del vento,
vivere è assaporare l’avventura della libertà,
vivere è stendere l’ala, l’unica ala,
con la fiducia di chi sa di avere nel volo
un partner grande come Te.
Ma non basta saper volare con Te, Signore,
tu mi hai dato il compito di abbracciare anche il fratello
e aiutarlo a volare.
Ti chiedo perdono, perciò,
per tutte le ali che non ho aiutato a distendersi,
non farmi più passare indifferente
vicino al fratello che è rimasto con l’ala, l’unica ala,
inesorabilmente impigliata nella rete della miseria e della solitudine
e si è ormai persuaso
di non essere più degno di volare con Te.
Soprattutto per questo fratello sfortunato dammi,
o Signore,
un’ala di riserva.
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